sabato 6 novembre 2010

Ich bin ein Berliner...


Diciassettesimo piano del palazzo più alto della mia città.
Chissà se un giorno anche io potrò dire Ich bin ein Berliner... anche se nel mio caso sarebbe più corretto dire Ich bin eine Berlinerin... la mia insegnante di tedesco dopotutto sarebbe fiera di me.
Beh, Rimini da lontano è bellissima.
É alto quassù... qualcuno direbbe che guardo tutto dall'alto in basso. Ho un po' di nausea... chissà se sono queste le famose vertigini o é solo la mia voglia di volarmene via di qua...la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare... 
Sensazione conosciuta, mi sa che è arrivato il momento prima della partenza, quello in cui inizio a sentire che un giorno mi mancherà la mia città...ma ora non riesco più a guardarla... tra un paio di mesi la vedrò così: da lontano... con un po' di distacco; in tutti i sensi... ma che cos'è questa cosa dalla quale continuo a volermene andare? e poi perché non riesco a volerci vivere? ma guarda che belle le luci delle barche che passano per il porto, e come sempre in questi momenti il faro batte con il suo ritmo incomprensibile.
Si stà da dio di fuori... ci saranno almeno 15°... tra un po' comparirà la stella di Natale sul tetto della Camilla ... le strisce pedonali dell'incrocio di sotto devono essere state riverniciate oggi perché riflettono troppo il verde del semaforo... alla fine anche Rimini ha il suo ordine, incroci perfetti perfettamente ignorati... il groviglio delle strade... se solo si vedesse l'autostrada, ci porterebbe senz'altro a una città, oppure proseguire ovunque vada, meglio, meglio che qua...il caos dentro un'impossibile ordine... ed in più lo spettacolo atroce di tutta la gente che passa ci guarda, e prosegue veloce, ci osserva e prosegue veloce, magari sorride, ma sempre prosegue veloce... questa città mi soffoca, eppure c'è vita se si guarda da quassù... quanto mi piacciono i ponti, ognuno con la sua storia...
Il fatto é che Rimini è una di quelle città da giro in elicottero... a prima vista tutto sembra perfetto, un funzionale ingranaggio di un meccanismo svizzero, ma poi se ci si entra dentro ci si rende conto che i pezzi sono tutti rattoppati, tenuti insieme con leghe di pessima qualità.
É incredibile che per apprezzare le cose a volte ci si debba prendere una certa distanza, beh, in effetti perché per le città dovrebbe essere diverso?
Io quando vivevo a Barcellona la adoravo Rimini! ma perché adesso che sono parte dell'ingranaggio non ne vedo che gli aspetti negativi?
Io in realtà non odio Rimini, solo che viverci dentro non rappresenta la mia giusta prospettiva...ecco, e allora se Rimini da lontano è bellissima lo é perché é da lontano, ma solo da lontano può esserlo.
Da vicino la si odia, a distanza non si può fare a meno... de estrañarle... terribile dover ricorre ad altre lingue per esprimere un concetto perché nella propria lingua non esiste una parola per farlo!

Eh sì... è proprio bella la città da quassù...

Beh, alla fine, anche se diversamente riminese, anche Io sono una Riminese... una riminese che sogna un giorno di poter dire Ich bin ein Berliner...  forse fa male eppure mi va di stare collegato, di vivere d'un fiato, stendermi sopra il burrone e di guardare giù, la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare...  

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