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Finalmente... dopo tre giorni che sono qui e vivo la città da turista rivedo la mia Barcelona, la città che più di ogni altra al mondo mi rispecchia, mi rappresenta... quella dove, da sempre, tutto può succedere.
Il Raval... è passato più di un anno da quando ho vissuto qua, da quando chiamavo Barcelona la mia casa, e oggi sono nuovamente a calpestare i sentieri di un quartiere che è stato mio: calderone di vite, di vicoli e stradine, in cui i miei pensieri hanno preso forma, in cui le mie convinzioni si sono scontrate, confrontate e integrate ai loro opposti: meltin pot di etnie, religioni e idee.. e mi è improvvisamente chiaro che questa sono io... una moltitudine di me, differenti sfaccettature di un solo essere, folla di identità e di ruoli che si sovrappongono...
Cammino... come una pazza, velocissima, in faccia stampato un sorriso ebete, solo per il gusto che ho nel vedere quello che vedono i miei occhi, nel sentire quello che sento... il mio cuore che batte, la mia mente che lavora, e tutti questi sentimenti che esplodono all'improvviso... come se i kilometri macinati alle mie gambe potessero darmi una spiegazione logica al senso della mia esistenza, come se veramente ci fosse una meta, una ragione qualunque... o meglio... come se davvero fosse rilevante... cammino come se la fatica potesse ricordarmi che è il viaggio stesso ad arricchirmi e non il raggiungimento di un fine, perchè è nel viaggio che ho modo di osservare e di guardarmi dentro... e tutto questo mi fa sentire così viva...
E questa che un tempo era la mia città, questa che oggi mi riconosce tra la massa di turisti armati di macchinette, con il loro passo incerto e i loro sguardi smarriti e interrogativi... questo crogiolo di emozioni... non mi accetta più come sua figlia.
E' inutile nascondersi... è solo qui, in mezzo a un milione e seicentomila persone che ritrovo me stessa... solo dal confronto con tutto quello che mi circonda riscopro la mia identità, ma oramai è inutile... non faccio più parte dello scenario, semmai sono una zanzara che ogni tanto entra dalla finestra e che qualcuno scaccia muovendo una mano svogliatamente, una brezza che muove le tende ma non scompiglia i fogli sulla scrivania... e anche se Barcellona fa parte di me, e io di lei, ormai sono una straniera nella mia città.
è bellissimo! è da pubblicare...se te lo dico io ti devi fidare (ho fatto anche rima) vorrei che lo stampassi e provassi a inviarlo a qualche rivista o periodico, scegli tu quale, quello che te apetece di più :) però fallo, merita...
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